sabato 21 luglio 2012

Capanna e Lago Alzasca - Val Maggia (CH)

Dopo aver parcheggiato l'auto nei boschi presso l'abitato di Someo, attraversiamo il fiume Maggia lungo un caratteristico ponte tibetano. Da qui proseguiamo nel bosco lungo il sentiero ben segnalato. Il sentiero prosegue snodandosi nel bosco e man mano che si procede diventa sempre più ripido anche se ben tenuto, tramite una mulattiera, lungo la quale si incrociano anche delle cappellette votive e numerosi alpeggi ben tenuti, tra i quali Faed di Fuori, Ruscà, Corte di Fondo e Rotonda. Inoltre troviamo anche i primi porcini di stagione.
Usciti dal bosco, dopo esserci dissetati ad una delle numerose fontanelle e aver assaggiato dei gustosi mirtilli, giungiamo in prossimità della Capanna Alzasca (1734 m), posta in una posizione molto panoramica. Proseguendo ancora una ventina di minuti, giungiamo sulle sponde del Lago Alzasca, dove ci fermiamo per un pò di riposo e per mangiare qualcosa. Dopo aver scattato numerose foto, facciamo rientro alla base seguendo il sentiero percorso durante la salita. Rientrati nel bosco, arriviamo nei pressi della Cascata del Soladino, che ammiriamo in tutta la sua imponenza, e da qui in breve siamo alla macchina.

domenica 24 giugno 2012

traversata Passo del Lucomagno - Pizzo Taneda - Lago Ritom

Scesi dal pullman ed infilati gli scarponi in prossimità dell'Ospizio al Passo del Lucomagno, inizia il cammino lungo le sponde del Lai da Sontga Maria fino ad incrociare un piccolo affluente, in prossimità del quale ci addentriamo per la vallata seguendone il corso. Man mano che si sale, procedendo lungo le sponde del piccolo torrente, crescono gli accumuli di neve fino a somigliare ad enormi iceberg in fase di disgelo e ci imbattiamo in alcune cascatelle. Arrivati in prossimità della Cadlimo Hutte ci fermiamo per una pausa e non possiamo non ammirare lo spettacolo del laghetto sotto di noi in fase di disgelo. Proseguiamo sempre lungo le sponde del fiumiciattolo fino ad arrivate al bivio per la Capanna Cadlimo e il Pizzo Taneda, sul quale decidiamo di salire e dove ci fermeremo per un pranzo ristoratore. Da qui il panorama è veramente fantastico: sotto di noi si possono ammirare moltissimi laghetti, dal Lago Ritom al Lago di Tom, dal Lago dello Stabbio al Lago Scuro e il Lago d'Isva.... Dopo esserci rifocillati incominciamo la discesa verso il Lago Tom e successivamente al Lago Ritom. Dopo aver costeggiato le sue sponde arriviamo in prossimità della stazione della funicolare (tra le più ripide al mondo: infatti nel punto di massima pendenza raggiunge l’87,8%), che prendiamo per scendere fino a Piotta, dove ci attende l'autobus per il rientro a casa.

sabato 9 giugno 2012

Rifugio Rosalba - Colle Valsecchi

Lasciata l'auto nei pressi dell'ex Rifugio Alippi ai Piani Resinelli, si prende il sentiero che si addentra nel bosco.
Superata una grossa franata, il sentiero si divide: a destra si sale lungo quello denominato "dei morti", mentre a sinistra si prende per il "sentiero delle "Foppe".
Noi prendiamo per il Sentiero dei Morti, che sale molto rapidamente prima nel bosco e poi attraverso imponenti torrioni di roccia, fino ad arrivare al Rifugio Rosalba (1739 m). Da qui il panorama è spettacolare a 360°...peccato per la foschia che copre in parte le vette alpine. Qui fa la guardia un bellissimo esemplare di Golden Retriever che si lascia accarezzare e fotografare molto tranquillamente.
Dopo una breve pausa, proseguiamo lungo il sentiero di cresta, che attraverso enormi guglie (prese d'assalto da numerosi rocciatori) e alcuni passaggi attrezzati con corde fisse e scalini, porta dapprima al Colle Garibaldi (1824 m) e poi al Colle Valsecchi (1898 m).
Dopo aver ammirato il bellissimo panorama che si apre attorno a noi, e aver visto raggiungere la vetta ad un rocciatore, per l' stesso sentiero torniamo al Rifugio Rosalba, dove ci fermiamo per il pranzo.
Una volta rifocillati, decidiamo di rientrare seguendoil Sentiero delle Foppe, molto più dolce di quello fatto durante la salita. Scendendo tra prati pieni di fiori, soprattutto genziane, si possono ammirarei Corni di Canzo che sovrastano maestosi il ramo di Lecco del Lago di Como, e, rientrati nel bosco, in breve siamo di nuovo alla macchina.

lunedì 23 aprile 2012

Capanna San Lucio - anticima del Monte Gazzirola

Lasciata l'auto nel parcheggio antistante la Chiesa di Bogno (CH), seguiamo le indicazioni del sentiero per la Capanna S. Lucio. Usciti dal paese e attraversato un ponticello in legno che ci permette di oltrepassare un bella cascatella, entriamo nel bosco prima di faggi e poi di pini. 

ponticello

si entra nel bosco
Non passa molto tempo e troviamo le prime tracce di neve, che nonostante il periodo è scesa ad imbiancare ancora tutto il panorama. Infatti usciti dal bosco e arrivati nei pressi dell'Alpe Cottino, ci fermiamo ed infiliamo le ciaspole per poter proseguire senza troppe difficoltà nella neve.

Alpe Cottino (1447 m)

Alpe Cottino (1447 m)

Da qui, seguendo un bel sentiero panoramico, arriviamo al Passo di San Lucio, dove il panorama diventa spettacolare: infatti la vista spazia a 360° su tutto l'arco alpino, e sulla destra riusciamo a scorgere il Rifugio Croce di Campo e la Cima Pianchette, meta di una escursione di gennaio, però senza la neve....


Passo S. Lucio
Rifugio Croce di Campo e Cima Pianchette

Pizzo di Gino
 Lasciato alle spalle il Rifugio e la Chiesa di San Lucio, proseguiamo in direzione della vetta del Monte Gazzirola, la nostra meta di giornata.
si sale verso il Gazzirola
 Purtroppo, a causa del manto bianco che ha ricoperto tutte le tracce, invece di prendere il sentiero diretto che seguendo la cresta ed il confine italo-svizzero porta alla vetta, proseguiamo lungo la carrozzabile che conduce all'Alpe Tabano, allungando di molto la via verso la cima.


il Monte Rosa
ricciolo di neve

Dopo una bella sfacchinata riusciamo ad arrivare al Rifugio Gazzirola, dove incontriamo una compagnia di escursionisti che stanno già pranzando, e proseguiamo verso la croce di vetta.



la vetta si avvicina
Capanna Gazzirola

Arrivati all'anticima del Gazzirola e scattate un pò di foto al favoloso panorama che si apre attorno a noi, dobbiamo purtroppo rinunciare a percorre l'ultimo tratto che porta alla cima vera e propria del Monte Gazzirola, a causa dell'improvviso peggioramento delle condizioni meteo.


panorama

Capanna Gazzirola
Tornati al Rifugio, ci fermiamo per una pausa pranzo ristorarice e, stavolta seguendo l'evidente crinale, torniamo diretti al Passo di San Lucio e da qui, in breve, di nuovo attraverso il bosco, torniamo a Bogno.
Passo San Lucio
cascata
Bogno
Bogno
Bogno

Angera




la Rocca di Angera

viale alberato

il pontile

la Rocca di Angera

mercoledì 28 marzo 2012

Sassariente (1768 m)

Da Cugnasco si sale lungo la stretta e tortuosa strada per Monti di Motti dove si parcheggia l'auto di fianco ad un bel laghetto. Seguendo la strada, si entra in un caratteristico bosco di faggi, e passando per degli alpeggi molto panoramici (Monti della Gana, Alpe di Foppiana), si entra nella pineta, ancora immersa nella neve rimasta, nonostante la temperatura sia parecchio elevata. Man mano che si sale ed il bosco si dirada, si scorgono le prime vette, tra cui l'imponente Pizzo Vogorno, il Madone e la Cima dell'Uomo.
Proseguendo scorgiamo la nostra meta che si erge sopra di noi. Aggirata la sella, arriviamo alla piccola ferrata che in breve ci porta alla cima del Sassariente, da dove possiamo ammirare un panorama spettacolare a 360°. Scattate le foto di rito, torniamo sui nostri passi, e arrivati all'Alpe di Foppiana incontriamo i primi crocus e narcisi della stagione splendidamente fioriti. Da qui proseguiamo rientrando nella faggeta e, dopo aver dato un ultimo sguardo alla vetta di giornata, in breve siamo di nuovo a Monti di Motti, dove ci fermiamo per un panino sulle rive del bel laghetto circondato da crocus in fiore.
Cappella nel bosco


faggeta

primi panorami


alpeggio


la meta


la passatoia per la vetta


passerella


croce di vetta


la Piana di Magadino


Oriana, Fabio, Claudio e Gabriele

di nuovo nella faggeta


Alpe di Foppiana


Monti di Motti

crocus

crocus
Monti di Motti














sabato 3 marzo 2012

Punta di Larescia (2195 m)

 
da Pianezza si sale lungo la carrozzabile
Lasciata l'auto nei pressi di Pianezza, lungo la salita verso il Passo del Lucomagno, seguendo le indicazioni per la Punta di Larescia, si prende la strada carrozzabile che porta verso alcuni alpeggi, tra cui Piano Cassinella. 
Purtroppo lungo la prima parte del sentiero non si trova molta neve, se non qualche raro accumulo in via di scioglimento a causa delle elevate temperature registrate in questi giorni, o dei tratti lastricati di ghiaccio.....e le ciaspole per ora restano appese allo zaino.....
Man mano che si sale si incontrano alcune belle baite, in particolare ad una un bel gatto nero monta la guardia.
baite
gatto guardiano
prati & baite
Piano Cassinella
Usciti dal bosco, finalmente mettiamo le ciaspole ed arriviamo nei pressi del Piano Cassinella (1738 m), e da qui, lungo un falsopiano molto panoramico, si arriva nei pressi di Gorda di Sopra (1795 m), ed in breve alla Capanna Gorda.
Gorda di Sopra

la Capanna Gorda









Da qui si apre uno stupendo panorama verso la valle di Blenio ed il Passo del Lucomagno. Purtroppo notiamo che la neve scarseggia anche sulle cime circostanti.....

panorama verso la Capanna Gorda
Oltrepassata la Capanna, si inizia a salire lungo una ripida e faticosa dorsale, e, arrivati in cime, seguiamo le indicazioni camminizamo per un breve tratto lungo la cresta, puntando verso la Capanna Nido d'Aquila e la Punta di Larescia (2195 m), da dove si può ammirare un  panorama a 360° sulle valli circostanti.
verso la Capanna Nido d'Aquila

Capanna Nido d'Aquila
panorama di vetta
Complice la stupenda e calda giornata, il panorama dalla vetta della Punta di Larescia è veramente notevole ed il Ghiacciaio dell'Adula domina incontrastato la scena.
l'Adula